NUOVA ENERGIA

La natura umana non è una macchina da costruire secondo un modello e da regolare perché compia esattamente il lavoro assegnato, ma un albero, che ha bisogno di crescere e di svilupparsi in ogni direzione, secondo le tendenze delle forze interiori che lo rendono una persona vivente. (John Stuart Mill)

martedì 26 dicembre 2017

NUOVI E-BOOK DI ANTONELLA RANDAZZO!


SONO DISPONIBILI TRE NUOVI E-BOOK DI ANTONELLA RANDAZZO:


ANTONELLA RANDAZZO

MA QUALE SCIMMIA!
La falsità ideologica e i suoi effetti


Pagine 131, euro 8,90


Si parla spesso del potere collegandolo alla sfera politica o finanziaria. Ma questo tipo di potere non potrebbe esistere senza le ideologie che lo supportano, inducendo i popoli ad accettarlo.
In questo saggio si parla proprio delle “ideologie dell’illusione”, ovvero delle ideologie create per reggere un sistema sostanzialmente statico e involuto, che utilizza sistemi ideologici per celarsi o per mostrarsi in modo diverso da come esso è realmente.
In particolare, viene trattata l’ideologia di Darwin, che è tra le tante ideologie del sistema, che rappresentano paradigmi percepiti come ineliminabili, o addirittura parte della stessa realtà. Questa percezione le rende molto forti, a tal punto che occorre un lungo percorso di consapevolezza per liberarsene. La maggior parte delle persone le accetta senza accorgersene, non percependo il sistema di potere motivato ad imporle.
La teoria di Darwin è assai ricca di potere di condizionamento, poiché essa riassume molte questioni fondamentali della nostra esistenza: l’origine dell’uomo, il senso delle creazioni, la questione dell’origine della vita, il significato dell’esistenza umana, ecc.

Cosa implica l’accettazione di questa ideologia?
Occorre dire che spesso l’accettazione di queste ideologie è passiva, ovvero non avviene per libera e cosciente scelta, ma in modo passivo, attraverso il condizionamento mentale. Questo condizionamento è possibile in quanto la stragrande maggioranza delle persone vive in uno stato che non è di piena consapevolezza della loro esistenza, e non c’è uno stato attivo nelle scelte di vita più importanti.
Per meglio chiarire e argomentare le ideologie dell’illusione, che si affermano a causa dell’inconsapevolezza umana, utilizzeremo le più importanti pubblicazioni e ricerche, che provano lo stato illusorio con il quale oggi vengono accolte molte teorie ideologiche, che vengono spacciate per “scienza” anche se non sono supportate da nessuna prova scientifica.
Questo e-book considera gli autori più importanti, che hanno chiarito il vero significato di queste ideologie, svelandone la falsità.
Non si tratta di esprimere opinioni, a favore o contro un’ideologia, ma si tratta di capire come e perché determinate conoscenze sono state imposte come base del nostro approccio verso la realtà, condizionando l’idea che si può avere di se stessi e del mondo.




ANTONELLA RANDAZZO

LA FOLLIA DELLA VERITÀ
La Rivoluzione di coscienza nel mondo attuale


Pagine 177, EURO 8,90


Sono passati ormai diversi secoli da quando lo studioso umanista Erasmo da Rotterdam scrisse il suo celebre libro “L’Elogio della Follia”, nel quale spiegava che diversi comportamenti umani possono scaturire da una follia “sana”, che se venisse a mancare decreterebbe la fine di ogni civiltà umana.
In questo e-book proveremo anche noi, nel nostro piccolo, che la Verità è spesso considerata follia da chi non è pronto a riceverla, e che talvolta ciò che comunemente possiamo ritenere saggezza può, in un’analisi approfondita, svelarsi come falsità.
Di certo, la Rivoluzione di Coscienza, che è la vera rivoluzione, si erge proprio su molte Verità disconosciute ai più, talvolta paradossali, che spesso capovolgono i parametri con i quali si è indotti a giudicare la realtà. Verità scomode ad alcuni, e sempre prolifere di effetti.
Da ciò deriva l’idea che la vera rivoluzione non ha colpi di scena, non è annunciata da trombe altisonanti, né può scaturire da una prova di forza di alcuni contro altri. Essa è silenziosa, poiché avviene dentro ogni individuo, quando egli è pronto ad accogliere quelle verità che prima gli apparivano follia.
“La Verità vi farà liberi” è il detto evangelico. Ma è chiaro che la verità che rende liberi non è prevalente nella comune realtà, altrimenti tutti sarebbero già liberi. Quindi, occorre attuare quel percorso di consapevolezza che può portare alla verità, e trovare la verità, dato che significa liberarsi, significa anche attuare quella rivoluzione che trasforma un mondo infernale in un Paradiso.
Sono ormai alcuni decenni che diversi personaggi, di vario genere (scrittori, giornalisti, opinionisti, artisti, personaggi mediatici, ecc.) ci avvertono che il nostro pianeta sta vivendo qualcosa di nuovo, di importante.
In diversi settori, avvertono gli studiosi, la rivoluzione è già avvenuta, e si tratta soltanto di espandere i suoi effetti in modo sempre più ampio all’umanità.
“Possibile che non ce ne siamo accorti?” direbbe qualcuno.
In teoria, se si tratta di eventi concreti, tutti potrebbero accorgersene, ma di fatto questo dipende dall’essere pronti a farlo. Diversi autori parlano di una fetta d’umanità, che cresce di giorno in giorno, e che ha raggiunto un grado di consapevolezza abbastanza elevato da riconoscere il cambiamento e prenderne parte.
Al contrario di quello che alcuni pensano, questa rivoluzione non contempla necessità di guerre, né di sommosse popolari, né di fatti naturali eclatanti. Questa rivoluzione si articola su nuovi paradigmi storici, religiosi, culturali, scientifici e sociali.
In questo saggio cercheremo di toccare alcuni aspetti di questa rivoluzione, che deve essere intesa come una base di cambiamento che rivoluziona il vecchio modo di concepire il mondo, gli eventi storici, la religione e la stessa esistenza umana.
Di che tipo di rivoluzione si sta parlando? Chi sono i protagonisti? Cosa viene prodotto?
La rivoluzione di cui parleremo permette anche di dare alle malattie fisiche e mentali una nuova collocazione e nuovi significati. Permette di vedere in modo diverso la possibilità di azione umana sulla realtà, e il legame tra gli esseri umani e la realtà planetaria.
Ci accingiamo a documentare diversi contenuti assunti da questa Rivoluzione di Coscienza, che riguarda al momento soltanto una parte dell’umanità. Una rivoluzione concreta, i cui protagonisti provengono dalle più svariate formazioni ed estrazioni sociali. Una rivoluzione che riguarda i paradigmi della scienza ufficiale, così come i dogmi religiosi, le concezioni filosofiche, gli studi neurobiologici, il Dna, ecc.
Di certo, gli autori che considereremo offrono un’idea di portata assai ampia di questa rivoluzione, che non può essere annullata, bloccata o fermata da nessuna arma e da nessun potere.



ANTONELLA RANDAZZO

ZOO UMANI DI IERI E DI OGGI
Dalle fiere etniche ai selfie del poorism


Pagine 162, euro 8,90


Nella seconda metà dell'800, gli ambienti scientifici occidentali entrarono in una fase in cui l'ottimismo sulle risorse conoscitive dell'uomo raggiunse l'apice. Si diffuse la convinzione che proprio grazie alla conoscenza umana e all'applicazione dei suoi risultati dipendesse la felicità e il progresso dell'intera umanità.
Negli ambienti scientifici si tendeva a negare gli aspetti trascendenti della realtà, e l'uomo appariva come frutto di un determinismo immodificabile ma razionale. Si poteva riassumere nelle sue caratteristiche genetiche e, in misura minore, nelle sensazioni che lo mettono in rapporto con il mondo esterno. Una relazione 'meccanica' e codificabile, che potrà così far sapere in anticipo quello che l'uomo sarà in futuro a seconda della sua appartenenza ad una 'razza' o ad un contesto sociale.
E' il periodo in cui si afferma il sistema industriale come sistema di libero scambio internazionale, e nasce l'idea che gli esseri umani possano evolversi grazie ai contatti tra le nazioni.
Artefice del progresso è lo scienziato, che può risolvere tutti i problemi, guidando i sistemi politici. Sarà lo stesso scienziato a stabilire i gruppi umani più evoluti e quelli con caratteristiche genetiche inferiori, che potrebbero intralciare l’evoluzione.
La conoscenza scientifica sarà intesa come potere, o come giustificazione del potere, credendo implicitamente che essa rappresenti l’unico percorso evolutivo possibile per gli esseri umani.
Nel Positivismo, c’è l’idea che i fenomeni sociali, al pari dei fenomeni naturali, possono essere modificati attraverso le leggi che le determinano. Lo studio delle leggi, che presiedono allo sviluppo delle società, permetterà di guidare gli Stati a realizzare società biologicamente migliori. In questo contesto ideologico, l'evoluzione biologica verrà a coincidere con l'evoluzione morale dei singoli esseri umani.
Il Positivismo incoraggiava misurazioni e quantificazioni. Nel 1861, il neurologo Pierre-Paul Broca sostenne che, dato il volume maggiore del cervello maschile, si poteva stabilire una superiorità "negli uomini rispetto alle donne, negli uomini di genio rispetto a quelli mediocri, nelle razze superiori rispetto a quelle inferiori". Era il preludio di tanti studi successivi, eugenetici, biologici, antropologici e psicologici, che si prodigheranno nel cercare le disuguaglianze atte a stabilire gerarchie tra gli esseri umani. Le gerarchie principali erano: Uomo superiore alla Donna, popoli occidentali superiori ai popoli non occidentali, ceti sociali elevati superiori ai ceti sociali inferiori.
Si faceva spazio l’idea che alcuni esseri umani dovevano essere considerati inutili o senza valore, come ad esempio i disabili, gli zingari e i poveri.
Dunque, la Scienza, prodotto umano, assurgeva a qualcosa di sovrumano, capace di negare o affermare, di far vivere o uccidere.
C’è il paradosso del gruppo umano che crea il sovrumamo, ma lo nega per tutti gli altri esseri viventi, decretando che, addirittura, una delle caratteristiche di inferiorità risiede proprio nel credere al sovrumano.
La scienza imporrà il proprio potere come sovrumano, facendo credere di essere infallibile, e decidendo quali sono le persone utili o inutili, dotate di valore o prive di valore, addirittura pericolose per l’umanità.
Era il periodo in cui le maggiori potenze europee cercavano di prendere possesso delle risorse africane e asiatiche. Fra il 1840 e il 1870, aumentò l'afflusso di europei commercianti, avventurieri, missionari e medici, che andarono in Africa. Molti di loro scrivevano diari, resoconti o rapporti, come testimonianze dei loro viaggi.
L’immagine dell’indigeno coloniale veniva scandagliata e analizzata in molte maniere in ambito scientifico, nel tentativo di individuare caratteristiche che avrebbero suffragato la sua appartenenza al regno animale più che alla realtà umana. Occorreva una motivazione scientifica per giustificare la crudeltà coloniale.
Anche l'Occidente di oggi, esattamente come ieri, possiede convinzioni a proposito dell'indiscussa superiorità occidentale. Si tratta spesso di convinzioni non espresse ma date per scontate, che vengono associate ai dati di fatto: alla superiorità tecnologica, alla superiorità economica e al modello liberale, considerato il migliore. Secondo alcuni storici, la fine della Guerra fredda ha coinciso con una ripresa vigorosa dell'etnocentrismo occidentale.
Il razzismo assume in questo contesto diverse connotazioni: viene visto attraverso i processi di dominio coloniale e le tante discriminazioni rivolte a diverse categorie di persone. Basti pensare alle migliaia di immigrati morti nel tentativo di sfuggire alla miseria, e ai tentativi delle autorità europee di porre muri e ostacoli verso gli immigrati provenienti dal terzo mondo. Fenomeno non certo scomparso, anzi, molto attuale, in un sistema fondato sulla discriminazione e sul potere finanziario di pochi.

Anche ai nostri giorni esistono zoo umani, sebbene nel tempo abbiano acquisito caratteristiche diverse. L’indigeno asiatico, americano o africano non viene più rinchiuso in una gabbia o mostrato nelle fiere, ma sono gli europei che vanno da lui, in veste di turisti. Sono quindi nati altri fenomeni, come il poorism, che riportano al senso del diverso, e della superiorità europea su chi è visto nella sua povertà e nel suo disagio.
Come questo e-book prova, le separazioni tra culture non sono state affatto superate ai giorni nostri, anche se il senso di superiorità dei paesi ricchi su quelli delle ex colonie è dissimulato, coperto da coltri di buone intenzioni e da buonismo egualitario, che tradiscono nei fatti l’esistenza di un razzismo strisciante, che impedisce alla realtà umana di essere una sola, come in verità essa è.



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2 commenti:

  1. Dottoressa Antonella, sono tutte bellissime pubblicazioni! È prevista l'edizione cartacea?
    Tanti auguri di buon 2018!

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  2. Grazie Maurizio per l'apprezzamento! consiglio di leggerli per apprezzarli ancora di più.
    Questi per il momento sono disponibili soltanto in Pdf, però
    ci sono diversi miei libri disponibili in cartaceo, e su questo sito si possono leggere le recensioni (cliccare a destra - in fondo alle recensioni ci sono le informazione per effettuare l'ordine).
    Ricambio sinceramente gli auguri per un felicissimo 2018!

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