NUOVA ENERGIA

La natura umana non è una macchina da costruire secondo un modello e da regolare perché compia esattamente il lavoro assegnato, ma un albero, che ha bisogno di crescere e di svilupparsi in ogni direzione, secondo le tendenze delle forze interiori che lo rendono una persona vivente. (John Stuart Mill)

mercoledì 26 giugno 2013

I DIVERSI VOLTI DEL DUBBIO



Di Antonella Randazzo


Si dice che la persona intelligente è anche quella che nutre dubbi. Ma esistono diversi “volti” del dubbio, in base alla sua origine.
Esiste il dubbio che origina dalle contraddizioni, dal paradosso o dalle incongruenze dei fatti che vengono presentati come veri, ma che ad ulteriore analisi non lo sono affatto.
Esiste anche il dubbio sollevato da chi si aggrappa al passato, a ciò che riteneva vero, ma che le nuove informazioni confutano.
Ad esempio, persone che vengono informate sul vero significato delle istituzioni attuali sollevano dubbi sulle nuove informazioni, non desiderando modificare le vecchie opinioni, essendo più difficile ristrutturare la griglia cognitiva, e più facile ritornare a ciò che si era abituati a pensare.
Sono molte le persone che non affrontano il “male” del mondo, semplicemente lo negano, e sollevano dubbi su tutto quello che potrebbe portarlo a galla. Questo non vuol dire certo che esse ritengano gli esseri umani privi di cattiveria o di difetti, ma che pensano che il sistema attuale sia sostanzialmente “adeguato” o accettabile, estraniando dalla loro mente quegli aspetti che provano che così non è. Di fronte a prove concrete del fatto che il sistema attuale non è quello che credono, sollevano dubbi.
Quando emergono realtà agghiaccianti, queste persone tendono a voltarsi dall’altra parte, o hanno la prontezza di ritenere che ci sia sempre una spiegazione, che non è mai quella data dalla vittima, dai testimoni o da chi ha opportunamente investigato. In alcuni casi, addirittura la persona che denuncia i crimini può cadere in una latente riprovazione, che si manifesta attraverso il cercare di ridicolizzarla oppure di screditarla, pur di continuare ad ignorare la verità. Chi reagisce così sceglie di continuare a dubitare della ragionevolezza delle persone che spiegano le cose come stanno, anche quando i fatti che vengono portati all’attenzione.
Eppure, oggi come non mai alcune realtà assurde, di tipo criminale, possono essere provate e dovrebbero suscitare la giusta indignazione per debellarle, anziché negarle, accrescendo la probabilità che esse continuino ad esistere.

Sono molti i casi in cui il dubbio viene alimentato per non far uscire dai paradigmi del sistema, e conservare lo status quo. Ad esempio, nel caso di oggetti non identificati, alcune trasmissioni televisive, trattano l’argomento in modo tale da far rimanere nel dubbio, come se non fosse possibile l’esistenza di entità di altri pianeti. Lo stesso avviene per ciò che riguarda il tema dei Cerchi nel grano, che vengono indicati come un fenomeno umano, pur essendo stato appurato che in alcuni di essi le spighe sono state piegate con una tecnica sconosciuta all’uomo.
In passato si stimolava la superstizione, dicendo che tutto quello che smentiva la “verità” professata dalle autorità proveniva dal “Demonio”. Oggi, nell’epoca della Scienza e della Tecnica, si alimenta il dubbio su tutto quello che non appartiene alle “verità” ufficiali.

Anche per ciò che riguarda la Storia raccontata nelle scuole, i dubbi dovrebbero essere tantissimi. Ad esempio, come si può pensare che un uomo rimasto al potere poco più di dieci anni abbia ucciso più persone dei sistemi secolari occidentali? Ovviamente, i presidenti americani, che hanno praticato per secoli l’invasione armata, la tortura, il genocidio, il massacro, la repressione, ecc., non possono essere considerati meno crudeli di Hitler, eppure c’è chi crede che soltanto i nazisti con la svastica fossero criminali.
Inoltre, non si può non avere dubbi sulla propaganda che descrive gli Usa e gli inglesi come “liberatori” e filantropi. Eppure c’è chi crede a questa ampiamente confutabile realtà.
Come si può non avere dubbi sull’esistenza della “democrazia” nel nostro paese, messi di fronte al fatto che quando i cittadini chiedono rispetto della propria sovranità ci sono repressioni nel sangue? (ad es: contro i No Tav o contro i cittadini campani contrari agli inceneritori).
E’ logico che una cosa esclude l’altra: o i cittadini sono sovrani, o c’è un potere dittatoriale che reprime quando non può affermarsi in modo pacifico. E’ lapalissiano, eppure molti italiani non dubitano del fatto che nel loro paese “c’è la democrazia”.

Il dubbio può, in certi casi, costare addirittura la vita. Ad esempio, negli anni Sessanta e Settanta, diverse persone denunciarono che l’amianto poteva uccidere. Molti operai dell’Eternit di Casale Monferrato dubitarono di queste informazioni. Preferirono continuare a lavorare in fabbrica, credendo a quello che veniva detto dai dirigenti dello stabilimento. Oggi, dopo migliaia di morti, si sa per certo che l’amianto provoca una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico, oltre alla asbestosi. Circolavano volantini e vari opuscoli che lo sostenevano, dal 1962, ma molti lavoratori non dubitarono dei loro dirigenti, non venne loro in mente il dubbio che potessero mentire per convenienza. Questo dubbio avrebbe potuto salvarli.

Il dubbio può essere irrazionale anche quando riguarda persone. Sono molti quelli che dubitano delle denunce fatte attraverso i blog da semplici cittadini, preferendo credere alle autorità in carica o ai media ufficiali. Paradossalmente, molti dubitavano delle persone che denunciavano la truffa dei vaccini contro l’influenza suina, credendo alle agenzie dell’OMS. Ignoravano che all’interno di questa agenzia c’erano personaggi collegati alle stesse società produttrici di farmaci. Allo stesso modo, molti credono alle fonti giornalistiche ufficiali, eppure tutti possono sapere con certezza che le televisioni e i giornali nazionali sono controllati dai partiti, e che i finanziatori della politica non sono filantropi privi di interessi. Dunque, sarebbe assai più sensato dare maggiore credibilità ai comuni cittadini o ai giornalisti indipendenti, pur mantenendo il senso critico e la possibilità di consultare altre fonti.

Il dubbio talvolta può essere dovuto all’ignoranza, o nascere da un misto di credulità e cattiveria. Ad esempio, i giornalisti di Rainews24, il 14 maggio scorso parlavano di un’altra spedizione fatta da Freedom Flotilla (chiamata "Spirit of Rachel Corrie") in Palestina ed esprimevano i seguenti dubbi: ci saranno terroristi a bordo? Perché i militanti volevano che gli organismi internazionali potessero ispezionare la nave ma non le autorità di Israele?
Come risulta evidente, questi giornalisti facevano propri i dubbi del potere dominante, e non quelli che qualsiasi persona ragionevole dovrebbe porsi. Ovvero: perché le autorità di Israele vogliono avere il potere di controllare una spedizione che non avviene sul loro territorio? Perché si parla di un presunto “terrorismo” riguardo agli aiuti alla popolazione palestinese e non del concreto terrorismo che avviene tutti i giorni ad opera delle milizie israeliane?
Inoltre, i telegiornali hanno sollevato dubbi su un video che ritraeva Gheddafi, ma non sollevano dubbi su altri video altrettanto (o più) incerti.
Giornalisti di testate ufficiali si sono interrogati sulla “crisi” greca, chiedendosi se questo paese sarebbe riuscito ad uscire dalla “crisi”. Ma i dubbi veri dovrebbero essere quelli che riguardano il come mai dopo un prestito enorme da parte della Ue la situazione greca non soltanto non è migliorata ma è peggiorata. Alcuni giornalisti hanno detto che c’è il “pericolo di agitazioni sociali”, ma non sollevano dubbi circa la possibile truffa finanziaria che i cittadini greci hanno subito, essendo stati vittime di diversi raggiri operati dalle banche.
I giornalisti ufficiali, come anche molti “intellettuali” ospitati nei telegiornali e nei programmi giornalistici, non sollevano mai dubbi circa la buona fede di chi offre soluzioni alla “crisi” che vedono vantaggi soltanto per le solite persone, e problemi per i cittadini.
Nessun personaggio mediatico dei canali ufficiali solleva mai dubbi sulla convenienza di sostenere un sistema politico basato su partiti finanziati da chi non ha interesse a riforme realmente democratiche. Nessuno solleva dubbi su chi produce armi e paga le campagne elettorali dei candidati americani. Nessuno solleva dubbi su chi sta ai vertici delle banche, e alimenta le speculazioni finanziarie che producono “crisi” e gravi problemi economici. Vengono sollevati dubbi soltanto quando le persone cercano di far valere un diritto negato dalle autorità, quando si parla contro le guerre, o quando i militanti per i diritti umani sollevano questioni scottanti.
Non è mai stata fatta una trasmissione televisiva che abbia messo in dubbio l’esistenza di bin Laden (o chi per lui) come “capo di un’organizzazione terroristica”, o che le cosiddette “missioni di pace” in Iraq o in Afghanistan siano realmente tali.
Le persone comuni non hanno prove concrete che le cose dette da tutti i telegiornali ufficiali siano vere, come non hanno prove degli “extraterrestri”. Dunque, in teoria i dubbi dovrebbero riguardare le cose dette nei telegiornali alla stessa stregua delle questioni discusse soltanto nelle trasmissioni in cui si tratta il “mistero”. Se si utilizza l’intelligenza, è più facile dubitare della propaganda statunitense che non dell’esistenza di altre forme di vita nell’universo.
Questi sono soltanto alcuni esempi di come il dubbio può essere “strategico”, ovvero orientato in modo tale da dare per scontate alcune cose che non lo sono affatto, e su cui dovrebbero appuntarsi i dubbi.
Dunque, nel contesto in cui viviamo, esistono pressioni che favoriscono alcuni dubbi e ne soffocano altri, senza tenere in alcun conto il livello di sicurezza o di razionalità dei contenuti. Ciò dipende dal fatto che esistono forti pressioni verso il conformismo, e per indurre ad avere opinioni pubbliche massificate, ovvero conformate alle masse.

Esiste anche il dubbio che origina dal tentativo di proteggersi dal dolore o dal bisogno di mantenere le illusioni che hanno retto l’identità o alcuni aspetti dell’esistenza. Ad esempio, una donna può negare l’evidenza del tradimento del marito continuando a nutrire dubbi, volendo, in tal modo, proteggere la sua immagine del partner, evitando una delusione o un dolore.

Esiste il dubbio proveniente da vecchi paradigmi che non si desidera superare o dai quali non si vuole prendere le distanze. Ad esempio, si può essere condizionati dai paradigmi posti dalla "scienza", ovvero dal settore che utilizza il razionale e l'intellettuale, ed esclude tutto il resto. C’è chi nutre dubbi di fronte a tutto quello che fuoriesce dal campo limitato della “scienza” ufficiale e dunque esprime scetticismo e talvolta anche scherno verso persone che, ad esempio, dicono di aver fatto l’esperienza della “premorte” o che sostengono l’esistenza dell’anima. In genere queste persone deridono tutti quelli che sostengono cose non suffragate dalla scienza ufficiale, svelando l’attaccamento ai paradigmi posti nell’ambito scientifico, e negando, o ridimensionando, aspetti come l’intuito, la sensibilità, l’empatia, ecc.

Esiste il dubbio proveniente dalle vecchie associazioni e ripetizioni, che hanno consolidato un determinato modo di intendere le cose, che verrà mantenuto proprio perché, anche se si apprende qualcosa di vero, si ritorna al vecchio, sollevando dubbi verso il nuovo.

Il dubbio può essere utile quando si trasforma in partecipazione attiva alla “realtà”, ovvero quando ci aiuta a mettere in discussione quello che prima davamo per scontato, e ci induce a dissolvere, smembrare, distruggere, credenze che sappiamo non essere più vere, che ci limitano, o che, se trattenute, impediscono un modo di essere più funzionale al periodo esistenziale che stiamo vivendo. Per far questo, il dubbio ci deve aiutare ad identificare le vecchie credenze limitanti, scandagliando quello che appare contraddittorio o incongruente.
Il dubbio sterile o addirittura nocivo è quello che ci impedisce di liberarci del vecchio, e ci induce ad aggrapparci a credenze o a informazioni che erano false, ma che a lungo abbiamo ritenuto vere.

In altre parole, il dubbio costruttivo è quello che nasce da un terreno scevro da inganno, eccessiva emotività o immaturità emotiva, ovvero esso non risente dell’eccessiva protezione dal dolore o dell’esigenza di continuare a vivere in rassicuranti illusioni.
Il dubbio non costruttivo, al contrario, è quello che trascina verso il passato, intralciando il cambiamento, spesso razionalizzando. Esso nasconde la paura di guardare oltre ciò che si credeva o che appariva vero.

Qualcuno ha detto che “il dubbio è l’anticamera della verità”, ad intendere che se non si hanno dubbi si danno per scontate cose che risultano false o similvere ad ulteriore analisi.
Caroline Bourgeois è stata curatrice della recente mostra dal titolo “Elogio del Dubbio”, con “Ingresso Riservato solo a chi ha dubbi”. “Dubitando si va avanti, si procede nella vita. E gli artisti sanno fare tante domande”, osserva la Bourgeois.
Il dubbio può essere molto creativo, quando viene utilizzato come trampolino di lancio per approdare a nuove realtà. Moltissime scoperte scientifiche o invenzioni sono nate grazie a un dubbio. In questo caso, si tratta di mettere in discussione paradigmi e vecchie “verità”, scoprendo che è possibile modificare il modo di intendere le cose, facendo proprie nuove verità.
Paradossalmente, il dubbio costruttivo è quello che annulla se stesso, attraverso un percorso che porta alla certezza di qualcosa. Infatti, il permanere nel dubbio non produce effetti o cambiamenti, ma l’attraversare il dubbio e superarlo, superando i condizionamenti limitanti, può condurre verso una maggiore crescita.
In altre parole, il dubbio può essere uno strumento assai utile, ma il suo prodotto è diverso dallo strumento. Metaforicamente, è come se il dubbio fosse uno scalpello, e il suo prodotto una statua. Attraverso la sua opera si ottiene un risultato, ma il risultato non esige più la sua opera.
Dal dubbio occorre giungere alla “certezza”, che è fiducia, chiarezza, nuova griglia cognitiva, o un terreno su cui costruire. Ogni certezza dipende da ciò che si è: capacità di ascoltare le proprie sensazioni, di seguire il proprio “sentire”, e comprendere dove ha condotto il dubbio, che era soltanto una bussola. L’intuito e la capacità di discernimento hanno risolto il dubbio, producendo verità e certezza.
Nuovi dubbi possono sempre emergere, ma saranno utilizzati in modo costruttivo, in un percorso in cui la chiave di volta è la fiducia in se stessi, ovvero la capacità di individuare quella verità che produrrà effetti positivi nella propria vita.
Di una cosa però non si dovrebbe mai dubitare: della propria capacità di dubitare in modo costruttivo, evitando o superando il dubbio sterile o dannoso.




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