NUOVA ENERGIA

La natura umana non è una macchina da costruire secondo un modello e da regolare perché compia esattamente il lavoro assegnato, ma un albero, che ha bisogno di crescere e di svilupparsi in ogni direzione, secondo le tendenze delle forze interiori che lo rendono una persona vivente. (John Stuart Mill)

mercoledì 26 giugno 2013

LA FOLLIA



Molti pensano che la follia possa essere considerata soltanto una patologia mentale, ovvero una malattia che comprende quei disturbi di personalità o nell’emotività che riguardano una piccola parte della popolazione. C’è anche l’idea che queste persone debbano essere curate, oppure, se pericolose per gli altri, allontanate dalla società.
Eppure le statistiche ufficiali ci dicono che soltanto circa il 5% dei crimini viene commesso da persone che hanno disturbi mentali. Questo vuol dire che la quasi totalità dei crimini sono commessi da persone cosiddette “normali”, che hanno una vita normale e sono ben integrate nel tessuto sociale.
Ma tutti noi comunemente intendiamo i crimini come atti di follia.
E allora cos’è la follia e chi sono realmente i folli?
Sono diversi gli autori che non ritengono che la follia sia un problema riguardante soltanto una piccola parte della popolazione. Alcuni scrittori parlano di “allucinazioni collettive”, ad indicare uno stato di follia che può riguardare addirittura intere popolazioni.
In cosa consiste questa follia e da cosa dipende?
Secondo Eckhart Tolle, la follia è prodotta dalla rete degli ego, in cui i soggetti scambiano per realtà una creazione temporanea resa possibile da alcune tendenze dovute all’inconsapevolezza. Spiega:

“La scienza e la tecnologia hanno incredibilmente amplificato l’impatto distruttivo che la disfunzione della mente umana ha sul pianeta, sulle altre forme di vita e sugli umani stessi. Questo è il motivo per il quale tale disfunzione, tale follia collettiva può essere chiaramente riconosciuta nella Storia del ventesimo secolo. Un fattore ulteriore è che questa disfunzione si sta attualmente intensificando e sta accelerando… Gli umani hanno sofferto più per mano gli uni degli altri che a causa dei disastri naturali… Alla fine del ventesimo secolo il numero di persone perite di morte violenta per mano dei loro simili supererà i cento milioni… Le manifestazioni collettive della follia che è alla base della condizione umana costituiscono la maggior parte della storia dell’umanità. E’ in gran parte una storia di pazzia. Se la storia dell’umanità fosse la storia di un caso clinico di un singolo essere umano, la diagnosi dovrebbe essere: fissazione cronica a sfondo paranoico, propensione patologica a commettere omicidi, atti di estrema violenza e crudeltà contro coloro che vengono percepiti come ‘nemici’. E’ la sua stessa inconsapevolezza proiettata all’esterno. E’ follia criminale con qualche breve intervallo di lucidità. Paura, avidità, sete di potere sono quelle forze motrici psicologiche che non solo stanno dietro le guerre e la violenza fra le nazioni, le tribù, le religioni e le ideologie, ma sono anche la causa di conflitti incessanti nelle relazioni personali. Sono quelle forze a causare una distorsione nella vostra percezione degli altri e di voi stessi. In questo modo fraintendete ogni situazione, il che conduce a compiere azioni sconsiderate per liberarvi dalla paura e per soddisfare il vostro bisogno di avere di più: un buco senza fondo che non potrà mai essere riempito… La più grande realizzazione dell’umanità non sono le opere d’arte, le scoperte scientifiche o le invenzioni tecnologiche, bensì il riconoscimento della propria disfunzione, della propria pazzia… Questa è la sfida dell’umanità ora: rispondere alla crisi radicale che minaccia la nostra stessa sopravvivenza. La disfunzione dell’egoica mente umana, riconosciuta già più di 2500 anni fa dagli antichi maestri di saggezza e ora messa sempre più in evidenza dalla scienza e dalla tecnologia, sta minacciando per la prima volta la sopravvivenza del pianeta… l’umanità ora si confronta con una difficile scelta: evolversi o morire… Una percentuale ancora relativamente piccola di umanità, che però sta crescendo rapidamente, sta già sperimentando interiormente il frammentarsi degli schemi della vecchia mente egoica e l’emergere di una nuova dimensione di coscienza.”(1)

Perché gli esseri umani scelgono un piano di realtà che porta alla follia?
La risposta può esser data attraverso una frase detta da Nelson Mandela: “La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. E’ la nostra luce, non la nostra ombra a spaventarci di più.”
Dunque, scegliere una falsa realtà, fatta di piccoli ego spesso impauriti, ansiosi, preoccupati o stressati, può risultare, paradossalmente, più rassicurante del dover affrontare il problema di chi siamo e cosa possiamo realizzare se manifestiamo le nostre potenzialità.
La follia deriva dall’aver confuso l’illusione con la realtà, rafforzando l’identificazione con l’ego, che è un prodotto sociale con caratteristiche di falsità e difficoltà a raggiungere un equilibrio emotivo.
Tutte le antiche culture hanno parlato di un livello illusorio a cui appartiene l’ego, che può trasformare la vita umana in un inferno. I Toltechi lo chiamavano mitote e gli indiani maya. Si tratta della condizione di sogno o di illusione che la mente umana assume quando si identifica con l’ego, credendo di essere soltanto un corpo e un determinato ruolo sociale.
Anche secondo lo studioso Don Miguel Ruiz, la follia è entrata a far parte della stessa mente umana, nell’epoca in cui molti individui non sviluppano consapevolezza emotiva:
“Riuscite a immaginare come ci comporteremmo gli uni con gli altri, se tutti avessimo una malattia della pelle? Non ci abbracceremmo mai e per evitare il dolore tenderemmo a creare una distanza tra noi. La mente umana si adatta esattamente a questa descrizione. Ciascun essere umano ha un corpo emozionale pieno di ferite infette. Ogni ferita è piena di veleno emotivo, il veleno di tutte le emozioni che ci fanno soffrire, come l’odio, l’ira, l’invidia, la tristezza. Un’ingiustizia subita apre una ferita nella mente e reagiamo con il veleno emotivo a causa dei concetti e delle convinzioni che nutriamo rispetto a ciò che è giusto e a cosa non lo è… la maggior parte delle persone perdono il controllo delle proprie emozioni. Sono le emozioni che controllano il comportamento e non viceversa… Dobbiamo imparare a controllare le emozioni, in modo da avere abbastanza potere personale per cambiare gli accordi (condizionamenti ndr) basati sulla paura”.(2)

Molti credono che esistano settori che garantiscono la lucidità mentale, la razionalità e persino il “Progresso”. Ma anche questa considerazione può far parte della follia, in quanto la stessa scienza e la tecnologia possono orientare i loro scopi in modo folle. Come ben spiegò Nikola Tesla: “La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità”.
Osservando il mondo di oggi ci rendiamo conto che sono state spese cifre inimmaginabili per il “progresso” della scienza, ma non molti obiettivi erano indirizzati al benessere dell’umanità. Infatti:
La fame nel mondo è stata eliminata? No.
Le guerre sono state rese impossibili? No.
E’ stato fatto in modo che le ricchezze del pianeta fossero distribuite in modo equo? No.
Si è agito in modo rispettoso verso la vita e la natura? No.
Si è agito con rispetto verso la dignità umana e i diritti umani? No.

Allora, cosa significa dire di avere avuto “un’evoluzione tecnologica e scientifica”?
Secondo Osho Rajneesh, dare troppo potere alla mente ha significato creare una realtà di follia: “Guarda in che stato è oggi l’umanità. La Terra è nevrotica, è un grande manicomio… l’intero pianeta si è trasformato in un campo di raccolta di squilibrati, in un enorme manicomio”.(3)

Lo stesso concetto è stato espresso da Norberto Keppe, uno dei più importanti studiosi nel campo della psicopatologia, che nel suo libro “Terra il Pianeta Illusorio”, scrive:

“Mi sento obbligato a riconoscere che abitiamo in un immenso ospedale psichiatrico, colmo di malati, compresi gli specialisti che li curano… non esiste alcuna persona che non sia portatrice di qualche squilibrio mentale in maggiore o minor grado e, se tale situazione non verrà rapidamente coscientizzata, dovremo perdere la speranza di vedere la continuazione della nostra civiltà… La coscienza più urgente che dobbiamo avere è quella della situazione nevrotica dell’umanità, poiché viviamo in un pianeta-sanatorio dove, non solo il popolo, ma principalmente i suoi dirigenti, soffrono, in maggior o minor grado, di problemi alle facoltà mentali… scrivendo questo incorro in due tipi di conseguenze: la prima, e più acuta, è la rabbia che risveglierò in tutti quelli che si credono perfetti… e la seconda è la sfiducia di quelli che sono più equilibrati, ma che non hanno mai prestato attenzione ai fattori psicologici…(il libro) potrebbe essere anche intitolato: Terra il Pianeta Artificiale; Terra il Pianeta Irreale; Terra il Pianeta Malato, Addormentato, Infermo, degli Ipocriti, Indesiderabile e, perfino, Inesistente, Superfluo, Inutile; insomma qualsiasi epiteto negativo potrebbe essere applicato a questa enorme sfera che gira nello spazio portando questo incredibile carico di esseri umani impazziti”.

Nel nostro sistema, gli aspetti realmente folli sono tantissimi, e per trovarli non occorre essere esperti di geopolitica o sociologia.
Ad esempio, il sistema economico è basato sull’idea di “crescita infinita”, che è un concetto assurdo e non collima col fatto che l’obiettivo deve essere il benessere materiale delle persone e non un’impossibile “crescita infinita” (o profitti crescenti).
Il sistema politico è ormai basato sullo spettacolo e non sull’idea di dover migliorare la società risolvendo (o migliorando) la situazione socio-economico-finanziaria, avendo come fine ultimo il bene comune. Questo spettacolo, se lo si osserva da vicino, è sempre più folle. E’ pazzia candidarsi per iniziare una “carriera” e avere denaro e privilegi, in un ruolo che dovrebbe essere di grande serietà e responsabilità. Senza contare poi la follia totale delle guerre. E’ evidente la follia assoluta di chi criminalizza un determinato governo, accusandolo di cose false per poter invadere quel paese, attuando distruzioni e causando la morte di parecchie persone.
Se accade tutto questo, per volontà delle stesse persone che finanziano le ricerche scientifiche e tecnologiche, non è forse follia?
Chi le fa le guerre? Le fanno i generali? Anche il più brillante stratega non potrebbe fare nessuna guerra senza “manovalanza”. E i soldati sono persone comuni, che guadagnano, rischiando la vita, soltanto poche migliaia di dollari. Perché lo fanno? Evidentemente, anche questo fa parte della follia.

In un vecchio film di Stanlio & Ollio, i protagonisti si trovano in un tamponamento a catena, ed entrano in litigio con la persona dell’automobile che sta dietro di loro. A poco a poco, sia i due protagonisti che l’avversario, smontano l’automobile dell’altro, fino al disastro completo. Alla fine, tutti si trovano con l’automobile distrutta. Questa è una metafora di quello che succede nel mondo: ci sono litigi e conflitti perché ogni persona percepisce qualcuno come nemico, ma alla fine tutti escono danneggiati allo stesso modo.
Nelle guerre non c’è mai un vero vincitore: chi dimostra di essere più forte comunque ha avuto parecchie distruzioni e perdite; e dopo il nemico può diventare amico, oppure tornerà ad essere nemico, o ci sarà comunque un altro nemico e un’altra guerra. Moriranno milioni di persone, e le città saranno ricostruite e distrutte, poi ancora ricostruite e ancora distrutte.
Tutto questo è follia.
Anche nella vita delle persone comuni ci possono essere conflitti, nemici, invidie, aggressioni, vendette, ecc. Alla fine ognuno farà del male all’altro, e tutti soffriranno o ne usciranno danneggiati.
Anche questa è pura follia.
Questo è purtroppo il livello raggiunto dall’umanità allo stato attuale, e si presenta proprio ai nostri tempi la necessità di uscirne per non rendere la distruttività talmente elevata da mettere in pericolo la stessa esistenza umana.
La mente umana vorrebbe convincerci che i progressi scientifici e tecnologici testimoniano che la nostra civiltà non è folle, o che è addirittura evoluta, ma i fatti concreti dicono il contrario, e non sarà un computer o un altro oggetto di alto livello tecnologico a far uscire dalla follia.
Spiega Tolle:
“Il bisogno di andare bene è una parte importante del senso del me. Per andare bene, altri devono andare male. Perciò dovete essere in buone e cattive relazioni con altri gruppi di persone o d’individui, o semplicemente nelle situazioni che sono considerate ostili e in cui dovete lottare e resistere interiormente. Questo bisogno di nemici fa parte della follia della coscienza umana ordinaria, che ci ha afflitto per migliaia d’anni. Si trova alla radice delle continue guerre e dei conflitti che si vedono quando si apre un libro di storia o un giornale. Raccomando sempre alle persone di leggere la storia del ventesimo secolo, che è la più folle per le sofferenze inflitte dagli uomini ad altri uomini. La follia del mondo non è solo all’esterno di noi; la radice della follia si trova nella mente di ognuno… Gli esseri umani devono ora andare al di là dell’accesso limitato a questo stato di coscienza (del mentale ndr). Dobbiamo subire una trasformazione psicologica… Il cambiamento arriverà quando le persone vivranno quotidianamente in quello stato di coscienza. Se questo si produce, l’umanità sopravvivrà. Se no è molto probabile che soccomba. Aspettiamo di vedere ciò che succederà. Ma siete voi il fattore importante nella sopravvivenza dell’umanità, voi, l’individuo.”(4)

Anche Osho Rajneesh ritiene che la follia inghiottirà gli esseri umani, se non sarà spazzata via dalla consapevolezza: “(La) consapevolezza pura può solo condurre a una nuova umanità, a un nuovo mondo dove la gente non si discriminerà a vicenda per motivi sciocchi. Nazioni, razze, religioni, dottrine, ideologie, sono solo giochi per bambini, non per persone mature (5) … Comincia a diventare consapevole; è questo l’unico modo per realizzarti. Sarà difficile. Sarà durissimo: è molto più facile abbandonarsi al caso, poiché non hai bisogno di usare l’intelligenza, quindi è semplicissimo. Ogni idiota può vivere così: tutti gli idioti vivono già in questo modo. E’ facile abbandonarsi al caso poiché non ti senti mai responsabile per ciò che ti accade. Puoi sempre gettare la responsabilità su qualcos’altro: sul fato, su Dio, sulla società, sulle strutture economiche, sullo Stato, sulla Chiesa, su tuo padre, su tua madre, sulla tua famiglia… Puoi gettare continuamente ogni responsabilità su qualcun altro, per cui tutto risulta facile. Essere consapevole vuol dire prenderti tutte le tue responsabilità sulle spalle… Essere responsabile significa essere vigile, consapevole… La vita è una grande sfida a conoscere te stesso. Se accetti questa sfida, diventerai realmente un uomo… altrimenti continuerai a vivere a livello subumano… Le funzione (delle) istituzioni è rendervi schiavi della società, ma la società è ammalata, è folle, è patologica.”(6)

Per concludere, tutti gli esseri umani dovrebbero prendere atto del fatto che il problema principale di questo nostro pianeta è la follia che ha coinvolto tutti in un sistema che tende verso l’autodistruzione. Come scrisse Keppe: “La coscienza più urgente che dobbiamo avere è quella della situazione nevrotica dell’umanità”. Oggi come non mai, prendere coscienza di questa inquietante realtà è fondamentale per cambiare il percorso distruttivo che la follia del mondo ha intrapreso.



NOTE

1)Tolle Eckhart, Un nuovo mondo, Mondadori, Milano 2012, pp. 20-23.
2) Don Miguel Ruiz, I quattro accordi. Guida pratica alla libertà personale. Un libro di saggezza tolteca, Punto d'Incontro, Vicenza 2008, pp. 77-79.
3) Osho Rajneesh, Il benessere emotivo, Mondadori, Milano 2009, p. 49.
4)http://www.sviluppocoscienza.it/follia.htm
5) Osho Rajneesh, The Great Zen Master Ta Hui, Capitolo 28.
6) Osho Rajneesh, L’avventura della verità, Feltrinelli, Milano 2008, pp. 167-174.





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